Gli appalti dei Comuni costituiscono un tassello importante degli appalti avviati in Italia lo scorso anno, il 13% circa come numerosità e oltre il 9% in valore. Le procedure espletate dai 745 Comuni sono più di 34.600. E’ quanto emerge dal report predisposto da Anac.La spesa nelle Regioni
In testa a tutte le regioni si pone il Lazio. In termini di importo, il 37% del totale complessivo è rappresentato da appalti avviati dai comuni laziali, fra cui spicca l’appalto appalto assai significativo di Roma Capitale per la ‘Progettazione, costruzione e gestione dell’impianto di termovalorizzazione con relativa concessione (stimata in circa 33,5 anni)’. Una procedura aperta, del valore pari a circa 7,4 miliardi di euro.
Sempre in termini di importo, i comuni del Lazio sono seguiti da quelli della Lombardia, con l’11,3% del valore, e dai comuni della Puglia e della Campania con, rispettivamente, il 6,2% e il 6,1%.
Il numero di appalti nelle Regioni
Per quanto riguarda il numero di appalti, i comuni della Lombardia risultano essere quelli che hanno espletato più appalti, con il 13,3% del totale. A seguire, quelli del Lazio con il 9,3% e subito dopo quelli della Sicilia e della Campania, con una quota del numero degli appalti pari al 9,2% per la prima e l’8,6% per la seconda.
Considerando, invece, la spesa pro-capite, i comuni del Lazio sono quelli in cui si è speso di più nell’anno in esame (circa 2.002 euro per abitante, in larga parte dovuti al rilevante appalto per l’inceneritore), seguiti da quelli delle Regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta con, rispettivamente, 1.125 euro e 1.117 euro di spesa pro-capite.
Analizzando la distribuzione delle procedure per tipologia di contratto per importo, emerge che i 745 comuni esaminati hanno espletato, nell’anno 2023, appalti soprattutto nel settore dei lavori (circa 16,6 miliardi di euro pari al 63,8% del valore complessivo degli appalti dei comuni con più di 15.000 abitanti), seguiti da quelli nel settore dei servizi (circa 8,6 miliardi di euro pari al 33,2% del valore degli appalti di tali comuni).
“Come risulta dalla Banca Dati di Anac, si è registrato in tutt’Italia una vera impennata degli affidamenti nel 2023: il valore complessivo degli appalti di importo superiore a 40.000 euro è stato di oltre 283 miliardi di euro, a fronte dei quasi 208 del 2021, l’anno precedente all’avvio del Pnrr”, afferma il Presidente di Anac Giuseppe Busìa. “Un incremento di circa il 36,4% rispetto al 2021 e addirittura del 65,9% rispetto al 2019. Il dato complessivo di crescita registra un sostanziale raddoppio rispetto al 2018”.
I comuni sopra i 15.000 abitanti coprono il 16,7% circa del valore complessivo degli appalti di lavori in Italia, e il 10% circa degli appalti di servizi nel nostro Paese, mentre il peso delle forniture è assai più limitato, con meno dell’1% degli appalti a livello nazionale, sempre in termini di importo.
La classe d’importo con maggiore impatto sulla spesa risulta essere quella relativa agli appalti di importo maggiore o uguale a 25.000.000 euro, con un totale di circa 10,1 miliardi di euro (corrispondente al 42,1% del valore complessivo di tutti gli appalti esaminati), seguita da quella relativa alla fascia d’importo tra uno e cinque milioni di euro, con un totale di circa 5,2 miliardi di euro (20,1% del valore complessivo degli appalti).
A livello di numerosità, la classe di importo tra € 40.000 e € 150.000 risulta essere quella in cui si aggiudicano più appalti (67,9% del numero complessivo), seguita dalla classe di importo tra € 150.000 e € 1.000.000 con 23,5%.
Se in termini di numero di procedure, l’affidamento diretto e la procedura negoziata senza bando sono state quelle principalmente utilizzate (rispettivamente per il 60,1% e per il 25,3% del totale degli appalti relativi ai 745 Comuni esaminati), in termini di importo, la procedura aperta, utilizzata per gli appalti di maggiore importo, rappresenta il 69,7% del valore complessivamente affidato, seguita dalla procedura negoziata senza bando, con il 18,9% del valore complessivo degli appalti esaminati.
Il rapporto: Il mercato dei contratti pubblici nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti – anno 2023
FONTE: ANAC
ITAappalti.com