La qualità nei lavori pubblici è al centro di un dibattito nel nostro Paese e in Europa. Si misura essenzialmente con il risultato finale in ordine ai costi, ma anche all’efficienza, all’aderenza, ai bisogni, alla sostenibilità ambientale, sociale ed architettonica. La Qualità del prodotto finale inizia sin delle prime fasi del processo ovvero dalla Qualità della Progettazione. Grazie a strumenti normativi come la Legge 49/2023 (Equo compenso) e alla promozione dei concorsi di progettazione, l’Italia può aspirare ad un sistema in cui trasparenza, innovazione, sostenibilità diventano i cardini di ogni intervento, dalla fase di progettazione alla realizzazione e gestione delle opere.
In questa prospettiva, il recentissimo correttivo al Codice degli Appalti disciplina l’applicazione del principio dell’Equo compenso nell’affidamento degli incarichi professionali in coerenza con la proporzionalità tra corrispettivo e la complessità della prestazione professionale. Il sistema così adeguato regola l’assegnazione dei Servizi di Architettura e Ingegneria definendo appropriati criteri sia per i corrispettivi cosiddetti “sotto soglia” che per quelli “sopra soglia”. Questi criteri permettono alla valutazione della qualità di “pesare” più della valutazione dell’economicità, pur salvaguardando i principi di concorrenza e libero mercato nel campo dei Servizi di Architettura e Ingegneria.
Fonte: CNAPPC
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